Ora voglio raccontarvi di un angolo di Croazia che non riusciamo più a tenere lontano da noi per più di un anno. L'estate di tre anni fa decidemmo di andare con la nostra cara coppia di amici, a Dubrovnik. Dalla nave avvicinandoci al porto venivamo già sommersi dalla bellezza di questa meravigliosa città. I nostri occhi, gonfi per la notte insonne trascorsa sulla nave, trovavano la loro ricompensa. Dubrovnik si fa amare già da questo momento. La città delle mura, la città che luccica e trattiene a se'la spinta emozionale di ognuno che la ammira. Quanta arte, quanta storia, quanto splendido mare. Lo Stradun la divide e la impreziosisce, così altre vie e scalette che da lì iniziano, scendono e si insinuano nelle viscere di questa città vestita di marmo e di sole. Da non perdere la passeggiata sulle mura, da fare al tramonto, quando il sole cocente lascia il posto alla brezza di mare. Una delle nostre escursioni preferite è quella a Lokrum, un'isoletta riserva naturale, a venti minuti di barca da Dubrovnik, dove i pavoni passeggiano liberi nella pineta fresca e verde che si erge dal mare turchese. I bagnanti si sistemano sugli scogli ,che in questo caso , sembrano fatti apposta per stendersi al sole. Qui c'è anche la spiaggia fkk, meta dei naturisti. Dalla prima volta, siamo tornati a Dubrovnik altre due Estati di fila. Vi ricordate quando vi ho parlato di posti che ognuno di noi vive come se avessimo lasciato lì un pezzo di noi? Per me e Fabio è stato così anche e soprattutto con Dubrovnik. È una sorta di richiamo al piacere. Splendide le cale nei dintorni, da Plat a Orasac è meraviglia garantita. Oltre ad essere così magnetica è anche conveniente. Noi soggiorniamo al Valamar club all inclusive light, molto bello, oltre che economico, rispetto a tutto ciò che offre, tra animazione, piscina, giardini e spiagge, stanze belle e spaziose con vista superba. Insomma cos'altro aggiungere. Dubrovnik fa parte delle cose belle della nostra vita, del nostro bagaglio di esperienze. E sono sicura che presto o tardi ci ritorneremo, questa volta in tre!
Chiara de Gregorio